martedì 1 dicembre 2015

Balestrieri di poppa

Nelle navi veneziane, finchè non furono introdotti gli archibugi, erano normalmente imbarcati dei balestrieri che spesso erano addestrati in luoghi attigui a Venezia (nei pressi della chiesa di San Nicolò al Lido, a Murano, Torcello).
In un certo periodo la Repubblica di Venezia volle organizzare meglio la cosa e stabilì anche delle regole. Le necessità erano effettive perchè i veneti avevano numerosi fondaci nel Mediterraneo e i commerci con il Levante erano sempre sostenuti.


navi a Corfù in un'incisione di Erhard Reuwich (wikipedia)

Fra le varie norme era previsto che su ogni nave ci fosse un minimo di balestrieri sufficientemente addestrati che ovviamente ricevevano una paga.  Poco più tardi (inizio XV) per favorire, come possibile, le famiglie nobili che non avevano molte possibilità di guadagni, fu stabilito che su ogni nave ci fossero almeno quattro giovani nobili che normalmente stavano a poppa e, a differenza di altri imbarcati, avevano il diritto di consumare i loro pasti al tavolo del comandante.
Successivamente i "balestrieri di poppa" furono elevati a sei e occasionalmente furono anche otto. Fra l'altro erano molte le famiglie che facevano pressione per imbarcare qualcuno dei loro giovani e non mancarano neanche casi di clientelismo.
Tuttavia la balestra era un'arma ormai destinata al tramonto. L'archibugio venne introdotto gradualmente e qualche volta l'innovazione ebbe qualche resistenza.
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In occasione della battaglia di Lepanto del 1571 gli archibugieri spagnoli, veneziani, pontifici ecc. furono uno degli elementi che contribuirono alla vittoria contro i turchi. All'epoca c'erano ancora molti balestrieri ma sembra che,  in quell'occasione, l'idea di utilizzare al meglio gli archibugi fu del genovese Gianandrea Doria. Sul fronte turco erano muniti di archibugio anche diversi giannizzeri e nella citata battaglia, con tale arma, rimase ferito anche Miguel de Cervantes, poi autore del famoso romanzo Don Chisciotte della Mancia.

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